Due delegazioni di alunni della Pestalozzi hanno partecipato a due importanti manifestazioni che si sono svolte in contemporanea a Catania il 21 marzo 2012.
Il primo gruppo, accompagnato dai docenti Francesca Mangano (che si è occupata anche dell’organizzazione), Angela Console, Claudio Castorina e Diletta Colombrita per il Plesso Centrale e Brunilde Marseglia e Michela Barbagallo per il Plesso di Viale Nitta, si è infatti recato a Piazza Università dove i partecipanti alla manifestazione “Una catena umana per dire No a tutti i razzismi” si sono riuniti per formare una simbolica catena che si è snodata lungo la Via Etnea, preceduta dalle “danze della fratellanza” accompagnate dal suono di strumenti a percussione, per arrivare in Piazza Duomo, dove alla presenza dei rappresentanti delle Istituzioni catanesi si è svolta un’esibizione di musicisti di diverse etnie e dei “Minori Stranieri Non Accompagnati (MSNA)“; inoltre gli alunni hanno potuto esporre i propri elaborati grafico-pittorici relativi al tema dell’iniziativa.
Alla fine della manifestazione gli alunni partecipanti e i docenti si sono uniti formando un girotondo intorno al simbolo di Catania “U Liotru“, l’obelisco sormontato dall’Elefante, intonando una canzone di Ivano Fossati, “L’amore fa“.
L’altro gruppo si è recato, invece, alla manifestazione promossa dall’Associazione “Libera” contro le mafie, la diciassettesima edizione della Commemorazione delle Vittime di Mafia, che si è svolta presso la parrocchia “Crocifisso dei Miracoli” in Via Umberto. I ragazzi sono stati accompagnati dalle professoresse Luigia Maita e Simona Alagna, mentre la partecipazione alla manifestazione è stata curata dalle docenti Maria Piana e Francesca Mangano.
L’alunna Rossella D’Agata della III D, durante la toccante commemorazione, oltre a elencare le vittime di mafia del 1997, ha letto una breve riflessione:
“Da sempre la nostra terra ha visto troppi dei suoi figli morire per mano della mafia. Noi giovani generazioni siamo la sola speranza affinché tutto ciò finisca e dobbiamo farlo perché tutte queste vite spezzate non siano state stroncate invano e perché il nostro futuro non sia altrettanto buio.”