I giochi tradizionali

Lo scopo del progetto “I giochi tradizionali” è stato quello di fare conoscere il modo di divertirsi di intere generazioni di giovani facendo riaffiorare  quell’elemento ricreativo, culturale pedagogico che si muove in perfetta armonia con il profondo valore storico e antropologico, che è alla base, delle stesse espressioni ludiche.

La scelta dei giochi di ieri è stata determinata dalla considerazione che i bambini di oggi non sono abituati a scegliere, c’è sempre qualcuno che provvede ad indirizzarli verso qualcosa.

Il giocattolo della società odierna annulla le relazioni umane, la fantasia, la creatività e l’inventiva; in questo modo il gioco, inteso come tempo della piena libertà infantile, viene spogliato di spazi ampi e differenziati e mutilato dei propri segni educativi quali il movimento, la comunicazione, la fantasia, l’avventura, la costruzione, la socializzazione.

Ieri non esisteva nessun disturbo dall’esterno, niente TV, niente computer, scarsissima produzione industriale di giocattoli con, in compenso, una solida presenza di rapporti interpersonali e di socializzazione; era considerato importante lo stare insieme e il gioco era di tipo collettivo-creativo e ad alto contenuto sociale.

Il progetto ha coinvolto, dal mese di marzo al mese di maggio, n° 16 alunni delle classi prime sez. A – B – C – D di scuola primaria.

I giochi tradizionali proposti sono stati:

  • Mani contro mani
  • Acqua – fuochino – fuoco
  • Belle statuine
  • Uno, due, tre stella
  • Com’è bello passeggiar
  • Cummà, ha fattu u pani?
  • La bella lavandaia
  • Regina reginella
  • Girotondo
  • Palla dorata
  • Campana o Gioco della settimana
  • Colore colore
  • Ruba bandiera
  • Corsa con l’uovo

Sono state riproposte anche varie tipologie di “conte”, espressioni parlate che i bambini ripetono prima dell’inizio del gioco per designare il “Capo Gioco”.

Gli alunni, oltre a stare insieme fisicamente, hanno socializzato creando rapporti interpersonali.

I giochi hanno  stimolato l’inventiva, la curiosità, l’ingegno, la manualità, la creatività; hanno abituato gli alunni alla competizione, alla riflessione, al rispetto delle regole; hanno  potenziato le abilità fisiche e motorie e hanno favorito l’integrazione poiché durante le fasi di gioco si è solo partecipanti o concorrenti, nient’altro.

L’entusiasmo e la curiosità hanno caratterizzato la costanza nella frequenza e nell’impegno.

Docenti coinvolti: Carmela Rita Lo Monaco e Basilia Foti

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