Ci sono fiocchi variopinti e fantasiosi che viaggiano tra una scuola e l’altra, confezionando pacchetti, biglietti, lettere, disegni, lavoretti, dolcetti, inviti e controinviti. Sono gli scambi di due piccole classi di bambini della scuola primaria, l’una pubblica, l’altra privata, l’una della periferia, l’altra del centro, che, dall’anno scorso, hanno scandito il loro ingresso nel nuovo segmento scolastico con gesti di apertura, curiosità e conoscenza reciproca.
La vicinanza metodologica e la comunione di intenti tra le insegnanti delle due classi è alla base dell’idea che è soprattutto un percorso di scambio, di stimolo e di crescita. Accomunate dall’importanza della centralità del bambino nel processo educativo, si è ritenuto, all’inizio della classe prima, che gemellare due classi di realtà socio-culturali diverse, ubicate in zone diverse della città e appartenenti a realtà scolastiche molto diverse tra loro, potesse rappresentare per i piccoli alunni una bella occasione di arricchimento e di stimolo su diversi piani. Tra questi, oltre quello evidente della socialità, quello della comunicazione, per immagini e scritta, dell’apertura all’altro, della condivisione e della conoscenza di altri contesti.
“Scrivere” per comunicare di sé agli “amici di penna”, “leggere” per conoscere i loro racconti e descrizioni, “preparare con le proprie mani” per offrire scorzette candite e piccoli giochi, “assaggiare” ottimi cioccolatini fatti proprio per noi, “sperimentare”, “creare”, “esplorare” insieme, “accogliere” ospitando nel proprio ambiente e “visitare” quello altrui, sono esperienze potenziate nella motivazione e nell’efficacia, arricchite dal bisogno comune di entrare in relazione, di nutrire rapporti, di sentirsi protagonisti.
Sulla scia delle attività e degli incontri dell’anno scorso, mercoledì 20 novembre i due gruppi di bambini, accompagnati dalle relative insegnanti, in giro per la città, hanno conosciuto i locali comunali adibiti allo scambio di libri (scambiandone anche qualcuno), visitato la mostra della scultrice americana Louise Nevelson e realizzato le loro composizioni in legno, visitato piazza Duomo, la fontana dell’Amenano, gli archi della Marina, villa Pacini ed infine il porto di Catania con le sue molteplici imbarcazioni e lo splendido panorama.
Claudia Grassi
Momenti di socializzazione, gioco e condivisione |