Il progetto ha coinvolto quest’anno 13 alunni delle classi quarte e quinte, con disagio nel comportamento in aula, difficoltà nella relazione interpersonale o con riconosciuto bisogno di esperienze gratificanti e responsabilizzanti, nella realizzazione di un murales nella parete sud del corridoio del secondo piano del plesso di viale Nitta.
Attraverso l’attività decorativa e quelle ad essa connesse, il laboratorio ha avuto lo scopo di offrire ai bambini un’opportunità di coinvolgimento personale, responsabilità e contributo attivo al miglioramento estetico del proprio contesto scolastico e, attraverso esso, al miglioramento del rapporto con se stessi e con l’ambiente di vita.
Le attività si sono svolte il giovedì pomeriggio in orario curriculare con cadenza quasi settimanale nel periodo febbraio-maggio 2009 e hanno visto i bambini, impegnati in piccoli gruppi, prendere parte attiva in tutte le fasi della realizzazione del murales: disegno, preparazione dei colori, decorazione, predisposizione e sistemazione finale degli ambienti di lavoro (laboratorio e corridoio). Coerentemente con le finalità del progetto, l’attività decorativa ha cioè rappresentato l’occasione di coinvolgere i bambini in dinamiche volte alla valorizzazione delle loro capacità, allo stimolo al lavoro di gruppo e al rispetto degli ambienti comuni, giungendo infine ad affinare le proprie competenze decorative, cromatiche e organizzative.
Per i ragazzini più problematici e per quelli più timidi i tanto attesi incontri del giovedì pomeriggio hanno rappresentato, con la variabilità relativa alle loro specifiche problematiche personologiche, un’occasione di fuoriuscita dalle dinamiche di classe per sperimentare se stessi in un ruolo diverso, attivo, informale in grado di coinvolgerli su un piano emozionale e creativo.
Data l’ampiezza della superficie scelta e della complessità del lavoro con le sue esigenze di coordinamento dell’attività dei singoli bambini, gestione del gruppo e realizzazione grafica, il murales non è stato completato. Ci si ripropone pertanto di portare a compimento la sua realizzazione nel futuro anno scolastico, possibilmente sotto forma di attività-ponte tra scuola primaria e secondaria di primo grado attraverso il coinvolgimento degli stessi ragazzi che hanno partecipato nel progetto di quest’anno.
(Claudia Grassi)