Scuola Primaria

Manifestazione conclusiva dei Corsi PON 2009/2010

Fai clic sull'immagine per avviare il video

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Il 25 giugno, all’Auditorium di Viale Nitta, si è svolta la manifestazione conclusiva dei Corsi PON organizzati dall’I.C. Pestalozzi nell’anno scolastico 2009/2010. Grande affluenza da parte dei genitori e degli alunni coinvolti nei progetti e anche di tutti coloro che hanno semplicemente voluto assistere a questa manifestazione.
Dopo un primo saluto del Dirigente Scolastico e un intervento dell’ins. Melina Lo Monaco, in qualità di facilitatrice dei Corsi PON, è stato proiettato un video, realizzato dal prof. Andrea Amici, che in poco più di dieci minuti ha offerto una sintesi di tutto quanto realizzato nell’ambito dei finanziamenti PON nel corso dell’anno scolastico 2009/2010.
Subito dopo la proiezione si è esibita la Banda Musicale Pestalozzi, giunta al suo secondo anno di vita grazie al progetto PON “When the Saints go marchin’ in“, diretta dal prof. Giuseppe Giunta.
A conclusione un momento di festa tutti insieme a chiusura delle attività di questo proficuo anno scolastico.

Online il progetto “I giochi tradizionali”

Online nella sezione “Attività e progetti” una pagina dedicata al progetto della scuola primaria “I Giochi Tradizionali, dedicato al recupero del modo di divertirsi di intere generazioni di giovani, facendo riaffiorare  quell’elemento ricreativo, culturale e pedagogico che si muove in perfetta armonia con il profondo valore storico e antropologico, che è alla base, delle stesse espressioni ludiche. Il progetto è stato curato dalle docenti Carmela Rita Lo Monaco e Basilia Foti. Vai alla pagina sul progetto.

I giochi tradizionali

Lo scopo del progetto “I giochi tradizionali” è stato quello di fare conoscere il modo di divertirsi di intere generazioni di giovani facendo riaffiorare  quell’elemento ricreativo, culturale pedagogico che si muove in perfetta armonia con il profondo valore storico e antropologico, che è alla base, delle stesse espressioni ludiche.

La scelta dei giochi di ieri è stata determinata dalla considerazione che i bambini di oggi non sono abituati a scegliere, c’è sempre qualcuno che provvede ad indirizzarli verso qualcosa.

Il giocattolo della società odierna annulla le relazioni umane, la fantasia, la creatività e l’inventiva; in questo modo il gioco, inteso come tempo della piena libertà infantile, viene spogliato di spazi ampi e differenziati e mutilato dei propri segni educativi quali il movimento, la comunicazione, la fantasia, l’avventura, la costruzione, la socializzazione.

Ieri non esisteva nessun disturbo dall’esterno, niente TV, niente computer, scarsissima produzione industriale di giocattoli con, in compenso, una solida presenza di rapporti interpersonali e di socializzazione; era considerato importante lo stare insieme e il gioco era di tipo collettivo-creativo e ad alto contenuto sociale.

Il progetto ha coinvolto, dal mese di marzo al mese di maggio, n° 16 alunni delle classi prime sez. A – B – C – D di scuola primaria.

I giochi tradizionali proposti sono stati:

  • Mani contro mani
  • Acqua – fuochino – fuoco
  • Belle statuine
  • Uno, due, tre stella
  • Com’è bello passeggiar
  • Cummà, ha fattu u pani?
  • La bella lavandaia
  • Regina reginella
  • Girotondo
  • Palla dorata
  • Campana o Gioco della settimana
  • Colore colore
  • Ruba bandiera
  • Corsa con l’uovo

Sono state riproposte anche varie tipologie di “conte”, espressioni parlate che i bambini ripetono prima dell’inizio del gioco per designare il “Capo Gioco”.

Gli alunni, oltre a stare insieme fisicamente, hanno socializzato creando rapporti interpersonali.

I giochi hanno  stimolato l’inventiva, la curiosità, l’ingegno, la manualità, la creatività; hanno abituato gli alunni alla competizione, alla riflessione, al rispetto delle regole; hanno  potenziato le abilità fisiche e motorie e hanno favorito l’integrazione poiché durante le fasi di gioco si è solo partecipanti o concorrenti, nient’altro.

L’entusiasmo e la curiosità hanno caratterizzato la costanza nella frequenza e nell’impegno.

Docenti coinvolti: Carmela Rita Lo Monaco e Basilia Foti

La Pestalozzi Rugby Catania trionfa anche a Roma

La Pestalozzi Rugby dopo la vittoria a Roma

La Pestalozzi Rugby dopo la vittoria a Roma

Missione compiuta! Vittoria a Roma della squadra di rugby dell’I.C. “Pestalozzi”.

L’under 10 ha conquistato il primo posto al campionato nazionale delle Scuole di rugby che si è svolto a Roma giorno 22 maggio 2010 in una cornice di 1700 Alunni.

L’obiettivo è consentire ai ragazzi , di conoscere questo gioco (non violento), socializzare e confrontarsi con altre realtà, quindi divertirsi.

La  Pestalozzi – Rugby partiva all’attacco con una squadra d’eccezione  guidata dall’allenatore Giovanni Messina, il tecnico-organizzatore Paolo Mirabelli  e dalle docenti Mailena Favata ed Elisa Furnari. La squadra si è aggiudicato il primato nella sua categoria vincendo tutte le cinque partite che ha disputato e confermando una realtà sportiva che l’Istituto ormai porta avanti da anni.

La squadra ha affrontato  le seguenti squadre con i seguenti punteggi :

GIRONE – D

1)Ist. Comp. Pestalozzi CT – Circ. Did. E. Marchiafava di Roma.                         Risultato 5 – 1;

2) Ist. Comp. Pestalozzi CT – Circ. Did. Pirandello di Roma.                        Risultato 5 – 1

3) Ist. Comp. Pestalozzi CT – Ist. Comp. Villa Lina-Ritiro di Messina            Risultato 4 – 0

SEMIFINALE

4) Ist. Comp. Pestalozzi CT – Rugby S. E. Jenne ASD di Roma                        Risultato 10 – 0

FINALE

5) Ist. Comp. Pestalozzi CT – Ist. Comp. “Comenio” di Scoppito (AQ)            Risultato 4 – 3

Ambiente, rifiuti e qualità dell’acqua

Titolo del progetto: Ambiente, rifiuti e qualità dell’acqua
Codice: F – 1 – FSE – 2008 – 728
Esperti esterni: Martina Barchitta
Fabio Finocchiaro
Tutor: Silvia Marotta
Agata Spampinato
Destinatari: Alunni della Scuola Primaria
Monte ore: 30 + 4

Visualizza il video

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Risultati della valutazione dei questionari di entrata e di uscita del progetto

Risultati della valutazione dei questionari di entrata e di uscita del progetto


Emozioni, corpo e…

Un momento delle attività

Un momento delle attività

Il tempo scuola dei bambini della primaria è spesso caratterizzato da regole, da una rigida scansione oraria, da un susseguirsi di “dover fare” e a volte”dover essere”, da uno stare “composti e in silenzio” che, per le caratteristiche e le esigenze proprie dei bambini di quest’età, si rivela spesso una prova difficile da superare senza correre il rischio di comprometterne la crescita armoniosa e lo sviluppo pieno di tutte le loro potenzialità. E altrettanto spesso la classe (intesa come luogo fisico e non) non riesce ad essere sufficientemente o completamente un luogo di socializzazione, apertura e confronto, di esplorazione dei propri vissuti e dell’altro, di gioco, di comunicazione e di un sano “lasciarsi andare”.

Ciò è ancor più vero in una scuola a tempo pieno dove i bambini trascorrono 8 ore della loro giornata e lo è in particolar modo per i bambini delle prime classi. La delicatezza dell’inizio di un nuovo ciclo scolastico, che impone ai bambini di 5-6 anni nuovi ritmi, nuove regole, nuove relazioni e sempre maggiori aspettative richiede, pertanto, un’attenzione amorevole e competente alle loro dinamiche personali e di gruppo e a tutte le componenti della loro crescita.

Dall’attenzione e dalla voglia di contribuire in qualche modo al soddisfacimento di questo bisogno  nasce il progetto “Emozioni corpo e…” che, con l’obiettivo di far vivere un’esperienza di gruppo diversa da quella dell’attività curriculare, ha integrato la psicomotricità all’educazione socio-affettiva, coinvolgendo tutti gli alunni delle prime classi della scuola primaria del Viale Nitta (sez. C-D-E) con cadenza trisettimanale nel periodo febbraio-maggio 2009.

Un momento delle attività

Un momento delle attività

Ogni gruppo di piccoli alunni, seguito da un’insegnante, nel corso di questi mesi è stato partecipe di molteplici attività aventi come obiettivo il potenziamento della consapevolezza del proprio sé corporeo e non, l’espressione dei propri vissuti e la fiducia in se stessi e negli altri. Il filo conduttore di tutto il percorso è stato “il cerchio” che ha rappresentato il punto di partenza e di arrivo di ogni esperienza, luogo di conoscenza, verbalizzazione, espressione delle emozioni e allo stesso tempo strumento di esercizio di auto-controllo e rispetto degli altri.

Le attività proposte, in un clima di giocosa informalità, hanno sollecitato l’esplorazione dei diversi canali comunicativi e delle potenzialità espressive del corpo, stimolato la fiducia reciproca e la cooperazione, comprendendo, oltre al gioco più o meno organizzato, esercizi di respirazione, immaginazione e di rilassamento. Il tutto quasi sempre accompagnato o stimolato dalla musica, conduttrice di emozioni e facilitatrice di auto-espressione corporea.

Particolare accento è stato posto agli svariati aspetti della socializzazione che passa inevitabilmente dalla creazione da parte degli adulti di un clima di sicurezza, accoglienza, fiducia e rispetto del singolo bambino, quali che siano le sue specifiche caratteristiche e le eventuali aree problematiche. Ciò in particolare è avvenuto attraverso l’ascolto attivo e la comunicazione empatica, l’uso da parte delle insegnanti del messaggio-io secondo l’approccio rogersiano, le tecniche comunicative di Thomas Gordon e il linguaggio della CNV (comunicazione non-violenta) di Marshal Rosemberg.

(Claudia Grassi)

Coloro la mia scuola

Una ragazzina dipinge un murales

Una ragazzina dipinge un murales

Il progetto ha coinvolto quest’anno 13 alunni delle classi quarte e quinte, con disagio nel comportamento in aula, difficoltà nella relazione interpersonale o con riconosciuto bisogno di esperienze gratificanti e responsabilizzanti, nella realizzazione di un murales nella parete sud del corridoio del secondo piano del plesso di viale Nitta.

Attraverso l’attività decorativa e quelle ad essa connesse, il laboratorio ha avuto lo scopo di offrire ai bambini un’opportunità di coinvolgimento personale, responsabilità e contributo attivo al miglioramento estetico del proprio contesto scolastico e, attraverso esso, al miglioramento del rapporto con se stessi e con l’ambiente di vita.

Uno dei murales

Uno dei murales

Le attività si sono svolte il giovedì pomeriggio in orario curriculare con cadenza quasi settimanale nel periodo febbraio-maggio 2009 e hanno visto i bambini, impegnati in piccoli gruppi, prendere parte attiva in tutte le fasi della realizzazione del murales: disegno, preparazione dei colori, decorazione, predisposizione e sistemazione finale degli ambienti di lavoro (laboratorio e corridoio). Coerentemente con le finalità del progetto, l’attività decorativa ha cioè rappresentato l’occasione di coinvolgere i bambini in dinamiche volte alla valorizzazione delle loro capacità, allo stimolo al lavoro di gruppo e al rispetto degli ambienti comuni, giungendo infine ad affinare le proprie competenze decorative, cromatiche e organizzative.

Un'alunna a lavoro

Un'alunna a lavoro

Per i ragazzini più problematici e per quelli più timidi i tanto attesi incontri del giovedì pomeriggio hanno rappresentato, con la variabilità relativa alle loro specifiche problematiche personologiche, un’occasione di fuoriuscita dalle dinamiche di classe per sperimentare se stessi in un ruolo diverso, attivo, informale in grado di coinvolgerli su un piano emozionale e creativo.

Data l’ampiezza della superficie scelta e della complessità del lavoro con le sue esigenze di coordinamento dell’attività dei singoli bambini, gestione del gruppo e realizzazione grafica, il murales non è stato completato. Ci si ripropone pertanto di portare a compimento la sua realizzazione nel futuro anno scolastico, possibilmente sotto forma di attività-ponte tra scuola primaria e secondaria di primo grado attraverso il coinvolgimento degli stessi ragazzi che hanno partecipato nel progetto di quest’anno.

(Claudia Grassi)